Dicembre 23, 2019 - di Giuseppe Costanza
Product Owner vs Product Manager: qual è la differenza tra questi due ruoli?
È una domanda che ci siamo sentiti chiedere spesso, ma la risposta non è così banale!
Forse, il Product Manager e il Product Owner sono due eroi che lavorano fianco a fianco, come Batman e Robin?
Oppure si tratta della stessa persona, ma con due identità differenti?
Di giorno insospettabile esperto di business e di notte nei bassi fondi a lottare contro i bug a fianco del team tecnico.
Non ho un punto di vista abbastanza definito in merito e non saprei dire in quali contesti è preferibile separare il ruolo del Product Owner da quello del Product Manager; quindi, ho deciso di chiedere aiuto alla community di Product Heroes.
Ho posto poche semplici domande ai nostri Eroi su Slack chiedendo di condividere il loro punto di vista.
Ho raccolto tantissimi spunti interessanti che ho deciso di condividere qui senza editing, facendo un semplice copia-incolla dalla chat.
Partiamo subito con la prima domanda!
Credo che la differenza principale risieda nei risultati che devono portare.
Il Product Manager (PM) deve avere comprensione del prodotto e di come quest’ultimo si colloca nel mercato e soddisfa i bisogni degli utenti.
Ha quindi il compito di capire quale direzione debba prendere il prodotto e come misurarne il successo.
Il Product Owner (PO) è invece una figura tipicamente legata al framework Agile che vede nella prioritizzazione del backlog e nella definizione delle user stories con il team di sviluppo il focus del suo contributo.
Si tratta quindi di un ruolo più marcatamente orientato verso la prioritizzazione e la delivery, piuttosto che sul risultato dell’iniziativa.
Sono convinto che la rotondità del ruolo, data dall’unire PM e PO in un’unica figura, porti valore aggiunto sia nel definire la direzione, sia nel capire come arrivarci.
Non è però detto sia sempre la soluzione più efficace; è importante valutare quale sia la configurazione migliore analizzando il contesto aziendale in cui ci si trova.
Elementi come:
possono spingere verso l’una o l’altra configurazione.
Il nostro è un lavoro fatto per il 70% dalla comunicazione: empatia, ascolto, comprensione, semplificazione e la capacità di influenzare sono le abilità che possono fare la differenza tra un discreto e un ottimo Product Manager/Product Owner.
A queste skills è importante si abbini un buon “business reasoning” e l’attitudine alle decisioni basate sui dati; senza quest’ultime, diventa difficile capire quale direzione dare al prodotto.
La conoscenza dei framework di lavoro e di prioritizzazione non è meno importante, ma ritengo si possa imparare o perfezionare in tempi ragionevoli sul campo.
Il Product Owner (PO) esiste soltanto in Scrum. By the book, team che operano in questa metodologia non hanno il Product Manager (PM), ma solo il Product Owner e viceversa.
Tuttavia il bello delle metodologie Agile è che ognuno le adatta un po’ come vuole.
In alcuni team, il PO viene ad identificarsi con il “Technical Product Manager”, fondamentalmente un Product Manager con una educazione/background in software engineering.
Mentre il PM è il “Business Product Manager” ossia il Product Manager con una educazione/background business oriented.
Le due figure collaborano assieme.
La differenza è che il PM è più focalizzato sui processi di ideazione e definizione di una strategia, mentre il PO è più orientato alla definizione della soluzione e solitamente aiuta a tradurre la visione del PM in deliverable ed è l’owner del Backlog.
In termini di comunicazione inoltre, il PM si rivolge maggiormente agli users e agli stakeholders, mentre il PO si interfaccia per la maggior parte (ma non esclusivamente) con i developers.
Dovrebbe esserci la distinzione? Dipende dal team.
Per come la vedo io, qualsiasi cosa funzioni, indipendentemente dall’etichetta, è da applicare. Guarderei ai punti di forza del team e a come valorizzarli al meglio, piuttosto che “forzare” il team all’interno di una struttura/etichetta.
Oltre quanto finora già elencato, trovo che il Product Manager debba essere in generale abbastanza visionario da immaginare cose che non ci sono, e allo stesso tempo abbastanza concreto da saperle portare a realizzazione.
L’abilità di raccontare ed esprimere questa visione per voce e per iscritto è fondamentale, così come lo è la capacità di utilizzare gli strumenti necessari alla sua concretizzazione: dalla analisi dati, passando per nozioni tecniche di sviluppo software, fino alla psicologia e alla comunicazione.
Soft Skills:
Technical Skills:
Penso esista una differenza di responsabilità tra i due diversi Job Title, ma che il ruolo debba essere svolto dalla stessa persona.
Andando con ordine:
Il Product Manager (PM) deve avere la visione di business e di mercato, deve assumersi la responsabilità della roadmap e di dove andare, in base ai dati e al confronto continuo con stakeholder e utenti.
Il Product Owner (PO) è il ruolo specifico associato alla metodologia Scrum Agile ed esiste solo all’interno di quel sistema.
Il PO rappresenta l’utente all’interno del team ed è coinvolto sulla parte di execution, come scrittura storie, negoziazione sulle priorità, dialogo con il team, aggiornamento board, sprint planning, etc.
Dal mio punto di vista è fondamentale che chi aiuta l’azienda a decidere dove andare (Il Product Manager), abbia anche la piena consapevolezza di come andarci e con chi (il Product Owner).
Ho provato varie combinazioni nell’organizzazione del team e ho visto che quando staccavo le due figure, il Product Owner si riduce ad essere Il project Manager delle decisioni prese da qualcun altro.
D’altra parte il Product Manager si spostava verso la parte di Product Marketing allontanandosi sempre di più dal contatto con l’utente e con il team.
Domanda davvero difficile per me; ormai sono abituato ad avere i due ruoli ricoperti dalla stessa figura.
Ci provo.
Come Hard Skills, in generale, dipende dal tipo di azienda e prodotto su cui lavorano; potrei dire che una base di design, coding, analisi dati e business è importante in entrambi i ruoli.
Lato PM, credo che la parte business e mercato debba essere più sviluppata; per come la vedo io, il Product Manager deve guidare la strategia di prodotto, quindi deve comprendere a pieno business modeling e alcune basi di Marketing.
Come PM, suggerisco anche di avere sempre delle basi di finanza e a questo proposito consiglio di seguire un corso che mi è stato molto utile: Finance for Non-Finance Professionals su Coursera.
Come PO, se fai solo quello, le parti business e marketing possono essere meno sviluppate; mentre, deve essere super solida:
Le Soft Skills, trasversali a entrambi, devono sicuramente essere ottime capacità di comunicazione e negoziazione.
È quello che un PM fa ogni giorno da quando entra in azienda. Curiosità e voglia di apprendere sono il secondo punto fondamentale; il PM trova davanti a sé un curva di apprendimento infinita, sia per varietà che per profondità di contenuti, per cui se non ha voglia di imparare continuamente non potrà mai svolgere questo lavoro.
Il Product Owner è un ruolo creato ad hoc da strutture che seguono, un po’ troppo alla lettera, la metodologia Scrum.
Nell’organizzazione Scrum, il PO esiste eccome ed è un po’ il primo step per diventare PM (cosa sbagliatissima).
Si tratta di persone, spesso Junior, che hanno dei compiti e delle responsabilità più simili a quelle di un Project Manager.
Ma la vera domanda è: dovrebbe esistere?
Non ho una visione positiva dello scrum from the book con dei team organizzati attorno a un PO, spesso troppo junior e troppo orientato alla delivery.
Nella mia esperienza, Scrum e l’esistenza di un PO limitano l’agilità, invece che sostenerla, e impediscono:
All’interno del team, il ruolo principale del PM è quello di analizzare e comprendere i veri problemi dei clienti e decidere su quali bisognerà lavorare per massimizzare l’impatto sugli obiettivi finali.
La soluzione (e quindi il “cosa sviluppiamo allora?”) è più una responsabilità del team di sviluppo + designer che del PM.
Per quanto riguarda le competenze del PM, direi:
Empatia -> Essenziale per un PM. Senza empatia nei confronti dei clienti (esterni e interni) non riuscirai mai ad avere dell’impatto. È la soft skill che permette di concentrarsi sui veri pain points del cliente.
Analisi -> La data e i feedback degli users focus sono utilissimi per supportare delle decisioni e verificare che si va nella giusta direzione. Bisogna però saperli interpretare e non avere un approccio parziale, andando alla ricerca di quello che si vuole dimostrare. Ancora più importante, alcuni PM considerano che l’analisi dei dati basti per essere user-centric, ma è sbagliatissimo secondo me: esci e vai a discutere con i tuoi clienti!
Strategic thinking -> Essendo responsabile dell’impatto, il PM deve costantemente avere in mente la visione globale dell’azienda per poter prendere delle decisioni e comunicarle correttamente agli stakeholder.
Curiosità ->un buon PM è quello che cerca costantemente nuovi modi per risolvere dei problemi, nuove strategie e nuovi processi.
Credo che questa differenza esista molto più nella letteratura che nella pratica della vita quotidiana di un Product Manager, almeno in Italia.
Personalmente non credo che qui da noi ci sia differenza nelle responsabilità che vengono richieste a questi due ruoli e nelle aspettative associate.
Sinceramente credo che per gestire correttamente responsabilità e aspettative verso questi due ruoli (se vogliamo considerarli come due figure “diverse”) sia necessario un livello di conoscenza del Product Management a livello executive/C-level.
Banalmente, avere come CPO una persona che ha iniziato la carriera da junior PM e poi ha fatto tutta la trafila che in Italia ancora non c’è.
Per il PO, come Hard Skills, la gestione del team tecnico e di Agile, come Soft Skills la conoscenza del mondo del software development anche per chi non è uno sviluppatore.
Per PM, come Hard Skills la capacità di tradurre la strategia in una implementazione pratica basata su dati e non opinioni, come Soft Skills, la capacità di sapersi relazionare e capire i bisogni di tutti i dipartimenti dell’azienda.
Il Product Manager è un mestiere, il Product Owner un ruolo in un framework.
Puoi essere bravo a seguire tutto quello che ti dice il libro, su come essere il miglior Product Owner, ma non conoscere né il tuo mercato né i tuoi utenti clienti.
Pensi sia importante distinguere i due ruoli? Perché?
Beh, le parole sono importanti.
Sono due ruoli diversi, ma non è detto che la stessa persona non possa ricoprirli entrambi.
Inoltre, a livello di cultura professionale è bene distinguere tra un mestiere spostato sul delivery (tipo il PO nella metodologia Scrum) ed uno più bilanciato end-to-end (dal mercato agli utenti, indipendentemente dal framework).
Fai la differenza in entrambi i ruoli con le doti di comunicazione e relazione: si tratta di coinvolgere le persone giuste al momento giusto.
Essendo un “solo” ruolo, in realtà, è importante capire i meccanismi aziendali e i processi che portano alle decisioni.
Facilitare, favorire i momenti divergenti di approfondimento e convergenti di sintesi, assicurarsi che le decisioni siano condivise e fare leva sui team per attuarle in termini di soluzioni.
Sicuramente, skills come saper usare i numeri, leggere i dati e capire il mercato aiutano su tutti i fronti.
A livello digitale è imprescindibile capire le meccaniche di acquisizione e conversione (User Experience, architettura informativa, gestione dei sistemi distribuiti…) indipendentemente dal settore.
Si, decisamente.
Al di là del fatto che il Product Owner è un artefatto coniato dalla metodologia Scrum, con mansioni e un ruolo molto specifici, assumiamo di estrarne una definizione più generica indipendentemente dal framework di sviluppo adottato.
Penso che la necessità di distinguere i ruoli dipenda molto dallo stage di crescita dell’azienda.
Per una piccola startup che ha bisogno di agilità, è ovvio che non c’è margine di avere figure diverse.
Seguire il team nello sviluppo del prodotto, a prescindere dalla metodologia utilizzata, richiede molto lavoro interno, coordinazione ed in generale porta il PO a focalizzarsi molto nel dominio della “soluzione”, rischiando di perdere di vista la visione di insieme e un approccio strategico.
Tuttavia, c’è bisogno di qualcuno che guardi la strategia più dall’alto e a lungo termine, che si focalizzi più al mercato, nel dominio del “problema” e della strategia.
Ci sono delle situazioni in cui una stessa persona non può, umanamente, fare entrambe le cose e in quel caso nasce la distinzione tra le due figure.
Una, il PO, più inbound e responsabile anche della soluzione, l’altra, il PM, più outbound, strategico e focalizzato al dominio del problema.
In generale penso che per i Product Manager le Soft Skills contino almeno per il 70% dello skillset, e sono molto orizzontali su tutti i domini.
Product Manager – Top 3 Soft Skills:
Product Manager – Top 3 Hard Skills:
Product Owner – Top 3 Soft Skills:
Product Owner – Top 3 Hard Skills:
Ringrazio i partecipanti per avere fornito dei punti di vista molto ricchi e personali.
Questo articolo mi è servito a capire che ciò che fa la differenza in un team di prodotto digital è la capacità di comprendere il contesto in cui ci si muove e la capacità di adattare metodi e discipline studiate sui libri o apprese in altri contesti.
I ruoli, in fondo, sono solo etichette che restano vuote se non sono accompagnate dall’esperienza e la capacità di adattamento continua.
Se vuoi raccontarci il tuo punto di vista, o se hai domande di chiarimento per Gianluca, Marco, Silvana, Matteo, Gabriele e Ivan, scrivici pure nei commenti!
Technology and design enthusiast busy in digital platforms innovation and management.
Le slide sono disponibili per studenti ed ex studenti del Master in Product Management