Metriche di Prodotto: come prendere decisioni in base ai dati

Metriche di Prodotto: come prendere decisioni in base ai dati

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Metriche di Prodotto: come prendere decisioni in base ai dati

Adesso che hai capito cosa sono le metriche, perché utilizzarle e come, finalmente potrai imparare come prendere decisioni in base ai dati evitando gli errori più comuni in cui il 99% delle persone, che non ha dimestichezza con i dati, incappa.

Questo è il quarto di una serie di post che ti aiuteranno a comprendere l’importanza delle metriche di prodotto oltre a darti una serie di esempi pratici su come impostarle correttamente e come trarre il massimo dal loro utilizzo.

Qui di seguito trovi l’indice dei post. Se è la prima volta che senti parlare di metriche o se ti senti di non averle ancora comprese  al meglio ti consiglio di iniziare dal primo e poi di proseguire, altrimenti prosegui nella lettura del post.

      1. Cosa sono le metriche e perché utilizzarle
      2. Come definire le metriche e che modello usare
      3. Cosa misurare e che valori attribuire
      4. Come prendere decisioni di prodotto (sbagliate!) in base ai dati
      5. Cosa è l’analisi delle coorti e come ti può aiutare
      6. Come usare l’analisi delle coorti per prendere decisioni di prodotto

Come utilizzare il tuo primo set di metriche

Ora che hai costruito il tuo primo set di metriche devi capire come usare questi numeri per raggiungere gli obiettivi che ti sei posto all’inizio, ovvero devi essere in grado di rispondere alle seguenti domande::

– come sta andando il tuo business?
– dove è necessario intervenire per migliorare i risultati?
– se le azioni che hai intrapreso per migliorare i risultati hanno impatto?

Ritornando all’esempio precedente della nostra App MyCal


Abbiamo i nostri numeri e i nostri tassi di conversione da uno step all’altro. Immaginiamo che questi numeri siano stati registrati dal 1° Gennaio al 7 Gennaio 2019.


Come prendere decisioni in base alle metriche impostate?

L’8 Gennaio guardiamo il nostro funnel e decidiamo di lavorare sulla parte alta. Pensiamo che se riusciamo ad aumentare il numero di utenti acquisiti e a mantenere invariati gli altri tassi di conversione relativi, aumenteremo le revenue.

Ci focalizziamo sull’Acquisition perchè vogliamo provare a ridurre la perdita di utenti in questo secondo step.

Dopo aver analizzato il subfunnel di acquisizione e dopo aver parlato con gli utenti decidiamo di lavorare sulla landing page. Impostiamo una sprint della durata complessiva di 1 settimana, incluse le vari fasi di discovery, planning, delivery, deploy e test e il 15 gennaio siamo online con una landing page migliorata in cui ci aspettiamo che il tasso di conversione Awareness > Acquisition migliori significativamente.


Come analizzare i risultati (sbagliando) senza usare le coorti.


Nel frattempo in quella settimana dedicata allo sviluppo (dall’8 al 15 Gennaio) sono entrati altri utenti e hanno fatto delle altre azioni (esiste un altro metodo chiamato Dual Track per non avere buchi, ma anche questo lo vediamo più avanti).

Facciamo passare una settimana e il 21 Gennaio raccogliamo nuovamente i dati sommando tutti gli utenti che sono entrati dal 1° al 21 Gennaio, ovvero da quando sto raccogliendo le metriche. Ipotizziamo che questo sia il risultato.


Perfetto! Il Conversion Rate Awareness > Acquisition è aumentato!!! Dal 30% a quasi il 36%!!! E’ aumentato del 19%.

Fantastico… ma… aspetta un attimo. Come fai ad essere sicuro che sia aumentato dopo che hai introdotto il nuovo cambiamento? Ma soprattutto come fai ad essere sicuro che sia stato il nuovo cambiamento ad aver impattato il tuo funnel?

Così decidi di aspettare, sperando che in un’altra settimana avrai più chiarezza. Dopo tutto, hai impostato una buona strategia di acquisizione e i tuoi utenti continuano ad arrivare.

Arriva il 28 Gennaio e dopo 4 settimane ecco le tue metriche


Spettacolo! Rispetto alle metriche della prima settimana sei migliorato sull’acquisition del 30%! Rispetto all’ultima rilevazione, quella fino al 21 Gennaio hai incrementato l’acquisition di un altro 9%! Davvero incredibile!

Ottimo lavoro ragazzi! Già ti immagini Premiato al TechCrunch Disrupt con gli investitori che fanno la fila per MyCal. “Continuerò a crescere! Per sempre”. “Sì ragazzi abbiamo svoltato”. Già ti vedi a suonare la campana del Nasdaq.

“Chiamo mia mamma e le dico che vado via di casa”, “anzi no! Prendiamo un ufficio più grande per fare i fighi!” prima però convochi una riunione per motivare i ragazzi: “ottimo lavoro ragazzi! Continuate a fare quello che state facendo e continueremo a crescere”. Ma poi realizzi che nell’ultima settimana non hai modificato nulla: strategia di acquisizione, landing page, provider di pagamento, colore dei pulsanti, nulla di nulla. Tutto invariato. Ok… e quindi.. “Che devo fare adesso? Cosa metto in priorità nella prossima sprint per continuare a crescere? Tiro a indovinare?”

Ricordiamoci che le metriche sono la tua mappa per orientarti all’interno dell’infinità di decisioni che dovrai prendere con il tuo prodotto. Quindi se non ti stanno aiutando c’è qualcosa che non va.

Per fortuna arrivano in tuo aiuto le coorti.

Marco Imperato

Co-Founder e Amministratore di Edgemony, società che fonda nel 2020, con il duplice obiettivo di accelerare lo sviluppo del territorio siciliano grazie alle competenze digitali e aiutare aiuta le aziende italiane, e non, a estendere in Sicilia il proprio Tech Team. Crea Product Heroes a fine 2018, la prima community per Product Manager in Italia che conta 6.000 iscritti alla newsletter. Product Heroes è il punto di riferimento per chi fa prodotto, e ha aiutato fino a oggi oltre 180.000 product lovers grazie al Master in Product Management, Programmi B2B, Contenuti ed Eventi on the ground. Dal 2008 guida il dipartimento di Prodotto e Digital Media di Mosaicoon, dal giorno della creazione fino alla chiusura per fallimento 10 anni dopo.

Le slide sono disponibili per studenti ed ex studenti del Master in Product Management

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