Dicembre 24, 2018 - di Marco Imperato
Dopo aver capito cosa sono le metriche di prodotto e perché è fondamentale utilizzarle. In questo post capirai come definirle e che modello utilizzare, ovvero il modello AAARRR, detto anche il funnel dei pirati
Questo è il secondo di una serie di post che ti aiuteranno a comprendere l’importanza delle metriche di prodotto oltre a darti una serie di esempi pratici su come impostarle correttamente e come trarre il massimo dal loro utilizzo.
Qui di seguito trovi l’indice dei post. Se è la prima volta che senti parlare di metriche o se ti senti di non averle ancora comprese al meglio ti consiglio di iniziare dal primo e poi di proseguire, altrimenti salta pure al contenuto che ti interessa maggiormente.
Come ci siamo detti le metriche servono a misurare come sta andando il tuo prodotto, e quindi il tuo business. Se l’obiettivo del tuo prodotto non è avere impatto sul business, non è un prodotto.
Solitamente l’obiettivo ultimo di un prodotto è quello di generare un impatto economico che sia una transazione, un abbonamento, la creazione di un item che poi può essere acquistato/prenotato da qualcun altro (nel caso di un marketplace), etc.
Adesso, immagina di tracciare una linea dal punto A, un punto in cui l’utente non sa nemmeno che esiste il tuo prodotto, a un punto B, un punto in cui l’utente paga per usare il tuo prodotto.
Per arrivare da A a B l’utente deve fare un percorso, compiendo diverse azioni. Per esempio: per prima cosa deve sapere che il tuo prodotto esiste, poi deve raccogliere informazioni e conoscerlo, poi deve registrarsi (di solito…parliamo di un pdt digitale), poi deve provarlo/usarlo, poi non è convinto ed esce, ma dopo qualche tempo ritorna, poi alla fine si decide e compie una transazione.
Immagina di riuscire a sapere quando l’utente si ferma o quando decide di andare avanti, in ognuno di questi step. Non sarebbe molto più semplice prendere decisioni di prodotto? Quanto sarebbe più immediato leggere i dati e capire immediatamente cosa c’è che non va e capire dove l’utente si blocca e dove invece va avanti?
Chiarito il perchè è decisivo impostare delle metriche che abbiano senso, adesso dobbiamo scegliere il modello di riferimento che usiamo per la misurazione, e poi esattamente cosa vogliamo misurare e come vogliamo misurarlo.
Possiamo prendere come riferimento dei framework già esistenti. Io personalmente inizio spesso con il modello AAARRR. Dipende dalla fase di maturità del pdt quante A e quante R usare (Tranquillo, capirai tra poco cosa intendo).
Mi riferisco al modello di Dave McClure in cui vengono identificati 6 step fondamentali nel ciclo di vita dell’utente:
Awareness: l’utente sa che il tuo prodotto esiste
Acquisition: oltre a sapere che esiste, adesso l’utente è interessato
Activation: l’utente interessato ha la prima esperienza gratificante.
Retention: l’utente ritorna
Revenue: l’utente paga per usare il tuo prodotto
Referral: l’utente è talmente soddisfatto che lo dice anche ad altri.
Di solito in prodotti poco maturi in cui ci interessa validare più la parte di prodotto e meno quella di marketing tiro fuori la prima A (anche perchè il primo conversion rate di solito è impietoso e schiaccia tutti quelli successivi verso il basso). In alcuni casi, per semplificare, tiro fuori anche l’ultima R perchè spesso più complessa da misurare nelle fasi iniziali.
Nota: ci sono tante altre metriche, come CLTV, CAC, Churn rate, Retention Rate, NPS, etc. che saranno molto importanti per il tuo prodotto in una fase più avanzata. Per adesso parti dalle basi e focalizzati su quello che ti serve davvero oggi.
Co-Founder e Amministratore di Edgemony, società che fonda nel 2020, con il duplice obiettivo di accelerare lo sviluppo del territorio siciliano grazie alle competenze digitali e aiutare aiuta le aziende italiane, e non, a estendere in Sicilia il proprio Tech Team. Crea Product Heroes a fine 2018, la prima community per Product Manager in Italia che conta 6.000 iscritti alla newsletter. Product Heroes è il punto di riferimento per chi fa prodotto, e ha aiutato fino a oggi oltre 180.000 product lovers grazie al Master in Product Management, Programmi B2B, Contenuti ed Eventi on the ground. Dal 2008 guida il dipartimento di Prodotto e Digital Media di Mosaicoon, dal giorno della creazione fino alla chiusura per fallimento 10 anni dopo.
Le slide sono disponibili per studenti ed ex studenti del Master in Product Management