Metriche di Prodotto: cosa è l’analisi delle coorti?

Metriche di Prodotto: cosa è l’analisi delle coorti?

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Metriche di Prodotto: cosa è l’analisi delle coorti?

Creato il tuo primo set di metriche, adesso devi capire come legarlo al tempo e ai gruppi di utenti su cui ti interessa ottenere informazioni cruciali. In questo post scoprirai cosa è l’analisi delle coorti e come può aiutarti  prendere decisioni in base ai dati.

Questo è il quinto di una serie di post che ti aiuteranno a comprendere l’importanza delle metriche di prodotto oltre a darti una serie di esempi pratici su come impostarle correttamente e come trarre il massimo dal loro utilizzo.

Qui di seguito trovi l’indice dei post. Se è la prima volta che senti parlare di metriche o se ti senti di non averle ancora comprese  al meglio ti consiglio di iniziare dal primo e poi di proseguire, altrimenti prosegui nella lettura del post.

  1. Cosa sono le metriche e perché utilizzarle
  2. Come definire le metriche e che modello usare
  3. Cosa misurare e come applicarle
  4. Come prendere decisioni di prodotto (sbagliate!) in base ai dati
  5. Cosa è l’analisi delle coorti e come ti può aiutare
  6. Come usare l’analisi delle coorti per prendere decisioni di prodotto

Cosa sono le Coorti?


Le coorti non sono altro che gruppi di utenti che condividono caratteristiche simili. Tipicamente nelle piattaforme o applicazioni online i gruppi di utenti si creano in base alla data di “nascita on-line”, ovvero (per semplificare) il giorno in cui si sono iscritti alla tua app/sitoweb/piattaforma.

Sono note principalmente per misurare la retention. Le hai di default in Google Analytics. Vengono usate (purtroppo) ancora molto poco per analizzare il funnel di prodotto.

Il modo migliore per capire cosa sono e soprattutto capire a cosa servono è vederle. Qui trovi gli stessi dati di prima ma suddivisi in coorti settimanali. Ovvero raggruppiamo gli utenti in base alla settimana in cui si sono iscritti.


Come potrai vedere l’impatto del cambiamento che hai apportato è di gran lunga superiore rispetto a quanto immaginavi.

La settimana del 15 Gennaio l’acquisition è passata da una media di 30,5% delle due settimane precedenti al 47,4% aumentando del 55%!

Vedi anche che nella settimana successiva non sei cresciuto, per cui riesci a isolare l’impatto che la modifica della landing page ha prodotto.

Sei molto soddisfatto perché La settimana del 22 Gennaio il miglioramento si è mantenuto, ma adesso devi capire su cosa vuoi lavorare per continuare a crescere.

E’ decisivo sapere anche che lavorando sulla parte alta del funnel e rimanendo le altre metriche quasi invariate hai aumentato le revenue. Lo vedi meglio utilizzando le % relative tra le varie parti del funnel, ovvero calcolando le % rispetto allo step precedente e non rispetto al primo step.


Sicuramente avrai capito l’utilità delle coorti e ne sarai ancora più convinto quando affronteremo il tema della prioritizzazione.

Adesso ti dò qualche dettaglio in più.

Due regole da tenere sempre a mente

1. Ogni utente fa parte di una sola coorte

Questa è una cosa molto importante che all’inizio facevo fatica a capire: l’insieme di azioni che l’utente compie nel suo intero ciclo di vita deve essere registrato sempre all’interno della coorte in cui si è iscritto.

Esempio: se un utente si iscrive a MyCal nella settimana del 1 Gennaio e si attiva la settimana del 15 Gennaio, noi dovremo conteggiarlo nella settimana in cui si è iscritto. E’ controintuitivo, ma ora ti spiego perchè è fondamentale che sia così.

Partiamo dall’obiettivo: le coorti ci servono per monitorare come cambia il funnel e quindi come “migliora” il tuo prodotto in base ai singoli cambiamenti che apporti. La visualizzazione delle coorti in un dato periodo è una fotografia delle metriche delle settimane passate esattamente in quel momento in cui il prodotto ha determinate caratteristiche.

Se in un momento successivo per esempio scegli di introdurre un sistema di marketing automation per notificare gli utenti in base a comportamenti avuti riuscirai a capire l’entità dell’impatto guardando alla nuova fotografia delle coorti nei giorni successivi. Vedrai che modificando una cosa oggi impatterai anche utenti iscritti 4 settimane fa che magari non riuscivano ad andare oltre una certa parte del funnel.

2. Il tuo prodotto è vivo


Ricordati sempre che il tuo prodotto è un organismo in continua mutazione. Più ci lavori, più cresce, più cambia e si evolve. Se tu vuoi che cresca nella direzione giusta è utile avere delle fotografie per ogni singola fase di vita del prodotto, così da capire nel tempo cosa ha avuto maggiore impatto e poter orientare le proprie decisioni successivamente.

Marco Imperato

Co-Founder e Amministratore di Edgemony, società che fonda nel 2020, con il duplice obiettivo di accelerare lo sviluppo del territorio siciliano grazie alle competenze digitali e aiutare aiuta le aziende italiane, e non, a estendere in Sicilia il proprio Tech Team. Crea Product Heroes a fine 2018, la prima community per Product Manager in Italia che conta 6.000 iscritti alla newsletter. Product Heroes è il punto di riferimento per chi fa prodotto, e ha aiutato fino a oggi oltre 180.000 product lovers grazie al Master in Product Management, Programmi B2B, Contenuti ed Eventi on the ground. Dal 2008 guida il dipartimento di Prodotto e Digital Media di Mosaicoon, dal giorno della creazione fino alla chiusura per fallimento 10 anni dopo.

Le slide sono disponibili per studenti ed ex studenti del Master in Product Management

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